Il Papa e la diplomazia: una voce morale nel mondo dei potenti
Nel frastuono delle crisi globali, tra guerre, trattati e tensioni geopolitiche, si leva una voce che non
ha eserciti né interessi economici da difendere, ma parla con l’autorità di chi si fa portavoce della
coscienza umana: è quella del Papa. La sua figura, guida spirituale per oltre un miliardo di cattolici,
si intreccia da secoli con la storia della diplomazia mondiale.
La Santa Sede, infatti, non è solo il centro della fede cattolica, ma anche un soggetto di diritto
internazionale, con relazioni ufficiali con oltre 180 Stati e una rete di nunzi apostolici, veri e propri
ambasciatori del Papa nel mondo. La sua diplomazia è unica: non persegue il potere, ma si muove
su un piano etico e spirituale, promuovendo pace, dialogo e giustizia.
Papa Francesco ha saputo rinnovare questa tradizione con una forza tutta sua. Ha giocato un ruolo
chiave nella riapertura delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba nel 2014, con una mediazione silenziosa
ma efficace. Ha più volte lanciato appelli per la fine dei conflitti in Ucraina, in Terra Santa, in
Africa, ricordando che “ogni guerra è una sconfitta dell’umanità”.
Ma la diplomazia vaticana non si limita agli sforzi di pace. È anche uno strumento di dialogo
interreligioso – basti pensare alla storica firma del “Documento sulla fratellanza umana” con
l’Imam di Al-Azhar – e di tutela dei diritti umani. Il Papa difende con forza i migranti, denuncia la
tratta di esseri umani e l’ingiustizia economica globale.
Questa voce, libera da logiche di alleanze o schieramenti, ha un valore raro. In un tempo in cui la
politica internazionale è spesso dominata da interessi e strategie, la diplomazia papale si presenta
come un’alternativa: una diplomazia della coscienza.
“Costruire ponti, non muri” – è uno dei motti più noti di Papa Francesco. Un principio che, al di là
delle parole, si è tradotto in atti concreti, incontri coraggiosi e gesti di pace. Perché, come spesso
ricorda il pontefice, “la pace è artigianale”, e ogni voce – anche quella apparentemente più fragile
va ascoltata, la voce del Papa sarà per sempre nei nostri cuori
Titti Leuzzi