Tragedia sulla Rutigliano-Conversano: De Benedictis travolto e ucciso, Busco a processo nel 2026

L’allenamento quotidiano si trasforma in tragedia

Il 26 maggio 2023, Giovanni De Benedictis, 77 anni, ex imbianchino e appassionato ciclista di Capurso, si stava allenando sulla sua bici da corsa lungo la Provinciale 240. Alle 9 del mattino, un’auto lo ha tamponato con estrema violenza mentre percorreva il tratto in direzione Conversano. Il corpo è stato scagliato a oltre venti metri di distanza, e l’uomo è morto sul colpo.


Il pirata della strada fugge senza prestare soccorso

Chi era alla guida non si è fermato. Il conducente ha abbandonato la scena senza prestare soccorso. L’indignazione pubblica è stata immediata. I carabinieri di Rutigliano e Capurso hanno avviato le indagini, risalendo in pochi giorni al modello dell’auto coinvolta: una Mercedes Classe B grigia, intestata ad Antonio Busco, 44 anni, residente a Capurso.


Un piano per depistare le indagini

Quando i militari hanno notificato a Busco il sequestro dell’auto il 2 giugno, il veicolo era già stato ritrovato carbonizzato nelle campagne di Triggiano. Solo cinque mesi dopo, il 7 novembre, Busco si è presentato dai carabinieri per denunciare il presunto furto dell’auto. Ha affermato che qualcuno gliel’aveva rubata la mattina stessa del sinistro.


Le accuse della Procura: omicidio stradale, fuga e menzogne

Il Pubblico Ministero Angela Maria Morea ha demolito la versione dell’indagato. Busco, secondo l’accusa, ha causato la morte del ciclista guidando in modo imprudente e violando il codice della strada. Dopo l’investimento, è fuggito e ha poi tentato di costruirsi un alibi falso per sfuggire alle responsabilità.


Coinvolta anche una donna per favoreggiamento

Una donna di 44 anni, residente a Bitritto e legata sentimentalmente a Busco, ha dichiarato ai carabinieri di aver trascorso con lui l’intera mattinata del 26 maggio. La sua testimonianza, però, non ha retto al confronto con gli orari del sinistro. Per questo, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per lei con l’accusa di favoreggiamento personale.


Calunnia contro i carabinieri di Rutigliano

Durante la sua denuncia, Busco ha accusato i carabinieri di Rutigliano di aver rifiutato di raccogliere il suo verbale il giorno stesso dell’incidente. Il Pubblico Ministero ha definito questa dichiarazione una calunnia, aggiungendo un’ulteriore imputazione alla lunga lista di reati a suo carico. Busco, inoltre, è recidivo.


La famiglia cerca giustizia: già ottenuto il risarcimento

I familiari di Giovanni De Benedictis, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., hanno ottenuto un risarcimento completo dall’assicurazione. Ma ora attendono giustizia sul piano penale. Il processo inizierà solo il 7 dicembre 2026 davanti al Tribunale di Bari. Il figlio Vincenzo invoca una condanna esemplare per chi ha ucciso e abbandonato suo padre senza scrupoli né pentimento.


Una giustizia troppo lenta, ma la battaglia continua

Dopo quasi tre anni, il caso approderà finalmente in aula. La famiglia di De Benedictis continua a credere nella giustizia e spera che il processo stabilisca con chiarezza le responsabilità e le colpe di chi ha causato una tragedia tanto evitabile quanto crudele.